Imagined Networks. Media and the Organisation Metaphors of Collective Actions

Ho pubblicato, con Federica Ferraris, il saggio Imagined Networks. Media and the Organisation Metaphors of Collective Actions nel volume Net-Activism. How digital technologies have been changing individual and collective actions, curato da Francesco Antonelli (RomaTrE-Press, Roma 2017, pp. 51-59, 978-88-94885-15-6). Il volume raccoglie gli atti del convegno  internazionale «Net-activism and digital participation architectures: new actors, collective actions and networks» (Roma, 22-23 ottobre 2015). Una versione più ampia di quest’articolo è stata pubblicata sulla rivista H-ermes.

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Il saggio

Il volume completo

Abstract (in inglese)

National Network Precarious Researchers, GAS Network, Rainbow Parents Network, Network of high school students, the Coffee Suspended Network, Network of Knowledge, Network of Lilliput, Lenford Network, Network of Solidary Economy. Networks: many civil society organizations and social movements adopt this term to be defined. So often that this metaphor appears not only the frame to define collective action but also its new, and now settled, ideology. Where does this practice of identity arise, this way of conceiving and framing movements and organizations? This article intends to analyze the recent collective mobilizations to propose some answers to these hypotheses.

Abstract (in italiano)

Reti: molte organizzazioni della società civile e dei movimenti sociali usano questo termine per definirsi. Così spesso che questa metafora appare non solo il frame per definire l’azione collettiva ma anche una sua nuova, e oramai consolidata, ideologia. Dove nasce questa pratica identitaria, questa modo di concepire e incorniciare movimenti e organizzazioni? Questo articolo intende analizzare le recenti mobilitazioni collettive per proporre alcune risposte a queste ipotesi. Quale legame c’è tra la forza dell’immagine della rete come illustrazione e prefigurazione di movimenti decentrati, orizzontali, frammentati e le forme ideologiche proprie di una società costruita proprio intorno a questa metafora? Quale connessione esiste tra le tecnologie di comunicazione utilizzate per costruire le forme organizzative dei movimenti contemporanei e la forma assunta da questa azione collettiva? Gli studi sui Social movements hanno da tempo concentrato l’attenzione sul ruolo svolto delle Information and Communication Technologies nella costruzione dell’identità e sul loro ruolo di coordinamento dell’azione collettiva. La maggior parte di queste realtà ha un sito web e usa pagine o profili sui social network. Tuttavia, larga parte di queste organizzazioni non sembra avere sviluppato un approccio consapevole agli strumenti di comunicazione: spesso la metafora della rete sembra una perfetta analogia per il fitta tessuto di relazioni che costituisce il movimento, più che l’indicazione di una comunità reticolare fondata sull’uso del web e dei media digitali. Da una parte questa metafora appare coerente con forme organizzative peculiari emerse già nei «nuovi movimenti sociali» degli anni ‘70 e ‘80 fino allo sviluppo delle organizzazioni legate ai movimenti globali contemporanei. Dall’altra questi frame possono apparire, forse sin troppo, adeguati e isomorfi al campo organizzativo della network society. D’altro canto l’evoluzione del medium caratterizzante di queste aggregazioni sociali appare determinante per orientare l’azione collettiva, ma anche il rapporto tra azione individuale e progetto comune, tra gli spazi della struttura della comunicazione e i tempi e le possibilità di agency. Il dilemma dell’ideologia della rete sembra coerente con i dilemmi delle identità e delle tecnologie contemporanee: sempre combattute tra l’influenza delle tecnologie adottate, la ricerca di efficacia dell’azione e i processi di istituzionalizzazione. Tra liberazione ed eterodirezione.

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