Confini e nemici. Narrazioni e frame delle migrazioni nell’informazione e nel discorso pubblico

Ho tenuto una Keynote lecture, insieme a Marco Bruno, durante il Convegno internazionale di studi “Sguardi sulla città. Filmare il paesaggio urbano come esperienza multiculturale e multi-identitaria” (Firenze, 21-22 gennaio 2019) dal titolo Confini e nemici. Narrazioni e frame delle migrazioni nell’informazione e nel discorso pubblico.

Il Dipartimento SAGAS dell’Università degli Studi di Firenze ha lanciato, sulla scorta del Progetto Strategico di Ateneo CAPUT – Filmare le Arti e del Piano di Eccellenza Eredità culturali, la prima edizione del progetto di ricerca “Filmare l’alterità. Concorso e archiviazione di immagini migranti nel paesaggio urbano fiorentino”, realizzato con il sostegno del MiBAC e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. All’interno di tale cornice viene presentato il convegno di studi “Sguardi sulla città”, in cui si cercherà di mettere in discussione la rappresentazione dominante dei migranti nei media tradizionali, e di sviluppare una riflessione teorica che punti a fissare criteri per uno storytelling alternativo, con particolare attenzione alle dinamiche di auto rappresentazione e all’interazione con social media e touch devices.

Abrstract dell’intervento:

La pluriennale esperienza di ricerca e la letteratura internazionale mostrano una rappresentazione giornalistica dei fenomeni migratori articolata intorno ad alcuni frame consolidati, un repertorio di immagini ricorrenti e rappresentazioni iconiche dello straniero, come il “male”, il “nemico”, il “diverso”. Pur nella variabilità di eventi e cornici politico-istituzionali, questo orizzonte di rappresentazioni mediali mantiene una coerenza significativa nella costruzione di un discorso pubblico che, da un lato, rigenera appartenenze nazionali e comunitarie e, dall’altro, legittima politiche di esclusione.
Il contributo, attraverso un approccio di frame-analysis, esplora i contorni di queste rappresentazioni attraverso dati e case histories, sottolineando i frame prevalenti in cui gli apparati iconici, linguistici e metaforici definiscono le chiavi interpretative prevalenti, in rapporto dinamico e circolare con i dispositivi discorsivi del campo politico-istituzionale.

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