La “Scienza da vedere” è sempre la stessa?

“Scienza da vedere”. Qualche prima osservazione sulle foto premiate.
Un dato lampante: mancano le persone. Nell’immaginario della scienza proposto da queste fotografie non appaiono grosse novità, si conferma un panorama già noto. L’interazione con il/la paziente è in secondo piano. Lo stesso per il dibattito scientifico, quello tra colleghi, quello con la cittadinanza. La ricerca si confronta con molecole, tessuti, provette. Il confronto con il reale passa attraverso strumenti e tecnologie sofisticate, il buio dei laboratori. Il ricercatore, la ricercatrice rimane asettica, neutra, come la ricerca.

E’ un tratto evidente anche nelle altrettanto belle foto vincitrici dell’anno passato dove però compariva un elemento assente quest’anno. L’ironia, il paradosso, lo sberleffo difficilmente può entrare in quest’immaginario così enfatico. Quasi eroico.

Queste naturalmente sono le immagini selezionate. Difficile distinguere tra la scelta della giuria e quella di chi ha partecipato al concorso. Sarebbe interessante visionare tutte le foto inviate…

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