Tra luoghi comuni e dimenticanze: come l’informazione italiana narra il volontariato e il Terzo settore

Domani interverrò al corso di formazione per giornalisti sul tema “Volontariato e Terzo settore: comunicare il cambiamento” organizzato da Ucsi Lazio (27 gennaio 2017, dalle 9 alle 14, presso la Casa di Santa Francesca Romana, in via dei Vascellari 61, 00153 Roma).

La scelta del tema nasce dalla constatazione che il mondo del non profit è una risorsa fondamentale nel nostro Paese: perché è una riserva di capitale sociale (si pensi ai quasi cinque milioni di cittadini che fanno volontariato nelle associazioni, e ai tre milioni che lo fanno individualmente); perché produce servizi che rispondono a bisogni reali delle persone, ma soprattutto valori e relazioni; perché è luogo di partecipazione, di elaborazione culturale e anche di innovazione e, last but not least, produce il 4% del PIL.
Eppure volontariato e Terzo settore non fanno notizia, se non molto raramente o in occasione di scandali e polemiche. Negli ultimi anni vari settori del non profit sono stati oggetto di un’informazione per lo meno discutibile (pensiamo alle case famiglia, al mondo delle cooperative sociali, alle ONG).

Questo mondo è da una parte fonte di informazioni che abitualmente i media trascurano (si pensi a quelle legate i conflitti e ai problemi in alcuni Paesi che vivono periodi difficili, alle denunce in campo ambientalista o in quello dei beni culturali, ai focus sulle povertà e sui bisogni dei cittadini…); dall’altra è una fonte continua di buone notizie (le azioni, le storie dei cittadini che prendono in mano situazioni e le risolvono, sostengono e includono le persone fragili, valorizzano le risorse…).

Non è un caso che i cittadini, secondo le statistiche, abbiano più fiducia nel volontariato e nel Terzo Settore, che non nella politica e nelle istituzioni.
Che tipo di informazione può, oggi, raccontare tutto questo?

Il programma completo (UCSI 27Gennaio 2018)