“L’informazione come scandalo”

Ho pubblicato L’informazione come scandalo”. Dall’iperrealtà dell’industria dell’informazione alle fake news del sistema mediale ibrido sul numero monografico della rivista scientifica open access Mediascape Journal  (N° 9 (2017) dedicato a “Jean Baudrillard e la teoria dei media” (p. 137-150). L’articolo segue all’intervento presentato al convegno svoltosi lo scorso maggio allo Iulm di Milano da cui ha origine il numero monografico

Abstract (italiano)

L’articolo si propone di utilizzare il concetto di iperrealtà – “questo scatenarsi delle cose come se avessero un senso” – coniato da Jean Baudrillard sia per analizzare gli innumerevoli casi di falsi e bufale diffuse nel corso della storia del giornalismo moderno che l’odierna indignazione per l’irruzione delle fake news. Se, nel passato, le scelte, il linguaggio e le procedure dell’industria delle notizie potevano far comprendere le difficoltà di una professione sempre più sommersa dalle informazioni, nel nuovo sistema mediale ibrido queste stesse dimensioni sono riviste attraverso le chiavi di lettura formulate dallo studioso francese. Un “sondaggio permanente” in cui sistemi e pubblici condividono segni-notizia codificati da software o algoritmi e che sembrano riprodurre le stesse ironie, gli stessi incidenti e, soprattutto quella stessa disillusione. Dopo lo scandalo dell’informazione, c’è l’informazione come catastrofe.

Abstract (inglese)

The article aims to use Jean Baudrillard’s concept of hyperreality–“this unleashing of things as if they had a sense”– to analyze the countless cases of fakes and hoaxes spread throughout the history of modern journalism as well as today indignation for the breaking of fake news. If, in the past, the news industry’s choices, language, and procedures could make it difficult to understand a profession that is increasingly overwhelmed by information, in the new hybrid media system, these same dimensions are revised through Baudrillard’s conception. A “Permanent Survey” in which systems and audiences share news-signs coded by software or algorithms and seem to reproduce the same irony, the same incidents and, above all, that same disillusion. After the scandal of information, there is information as a catastrophe

 

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