Dov’è la Via maestra?

Sabato 12 ottobre: è prevista la manifestazione nazionale a Roma “per difendere la Costituzione e soprattutto per rivendicarne l’applicazione”. Si preannuncia un nuovo (piccolo) autunno caldo e il calendario è già fitto di manifestazioni. Un periodo faticoso. Di questa, come di molte altre sfugge l’obiettivo strategico. Cosa c’è dopo.

Come lo spiego a chi segue il mio corso di Comunicazione dei diritti e della Cittadinanza attiva?

Proprio stamattina, come tutta la prima parte, passavo il tempo a spiegare l’importanza di progettare, di preparare una strategia, di pensare un corso d’azioni. Non è sempre facile. Vorrei avere degli esempi d’attualità da portare. Campagne o progetti che abbiano questo respiro.

Invece trovo e ritrovo le stesse ritualità: una progetto che si riduce alla solita adunata generale di piazza. Un manifestazione, seppur condivisibile, di cui sfugge il piano generale. Mi sfuggono i propositi concreti, con cui misurare l’efficacia. Mi sfugge il passo successivo, il prossimo risultato visibile. Cosa dobbiamo fare per vincere? Cosa succede se si vince?

Tra i promotori ci sono persone di grande valore. Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky sono illustri studiosi e sanno scrivere ottimi documenti. L’appello è molto bello. Insieme hanno creato una coalizione tra organizzazioni e persone competenti. Il sito è funzionale. L’organizzazione pare funzionare. Ma certo non hanno potuto (o non hanno gli strumenti per) progettare una campagna. Indicare un percorso che porti a precisi risultati. Che non si esaurisca in una manifestazione partecipata e piacevole. Che non si esaurisca in qualche servizio al telegiornale (se va bene).

Magari questo progetto c’è ma non si vede.

Magari, come al solito, si costruirà un poco alla volta.

Magari possiamo sperare di trovare la via maestra.

Magari la prossima volta.

Magari.

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