Il Giornale: record doppioni per “i romeni”

Il giornalismo lavora sul connubio tra nuovo e vecchio, tra inconsueto e consueto. Cerca le novità ma per farlo deve adottare routine, abitudini, piani di lavoro, cliché. Trovare ogni giorno la news. Fatalmente allora si rischia di trattare nello stesso modo notizie diverse. Dare lo stesso senso a momenti diversi.

Fare ricerca, lavorare su vecchie notizie, su archivi consente di vedere in controluce queste consuetudini. Rivedere il passato per scrivere un rapporto di ricerca e un libro, ripensare al rapporto tra immigrazione e media italiani produce parecchie riflessioni, ma raramente sorprese. Invece in questi giorni ricercando un vecchio articolo pubblicato nel 2008 dal quotidiano Il Giornale mi sono imbattuto in una pagina davvero sorprendente.

Il rischio della ripetizione nel lavoro giornalistico assumeva un carattere del tutto eccezionale. Due diverse notizie, relative a due dati statistici venivano interpretato in modo del tutto identico. Un modo perfettamente aderente allo stile e alla posizione editoriale della testata. Ho trovato due titoli uguali, ma non si trattava né di un errore del motore di ricerca né di due versioni della stessa notizia. Due titoli gemelli a distanza di un anno. Un record.

Inutile dire che è da record anche il contenuto dei pezzi così stigmatizzante di una popolazione nazionale. Ma questo è tutt’altro primato…

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No Responses

  1. max ha detto:

    Caro Marco, l’unica speranza per il futuro del “giornalismo” e’ la sua più completa disintegrazione in quanto campo professionale distinto, separato dal resto del sociale. Il “giornalismo”, cosi come l’abbiamo conosciuto negli ultimi secoli, dovrà’ semplicemente scomparire — e già’ sta scomparendo — a favore di forme nuove di comunicazione. Appena venti anni fa una simile prognosi sarebbe passata per “massimalismo da giovinotto” ma alla luce della rivoluzione in corso dei “social media” la graduale disintegrazione del giornalismo in quanto “giornalismo” e’ oramai un dato di fatto. “Citizen journalism” e’ soltanto un primissimo passo da infante in questa direzione. Conclusione? E’ meglio non perdere tempo cercare di resuscitare il morto: piuttosto, biblicamente, “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti”!!

  2. Marco Binotto ha detto:

    Che dire, caro Max.
    Hai ragione per molti aspetti, e mi sembra che queste profezie anticipate da “giovanotti” stanno assumendo un’attualità impressionante.
    Mettiamola così: siamo in una fase di passaggio. E in tutte le transizioni tra ere c’è da tener molto d’occhio il regime che scompare mentre vediamo il fulgore di quello che si apre. Entrambi possono giocare brutti scherzi ed avere un effetto che non ci aspettiamo.
    Come ci hanno insegnato tanti film il morto non muore mai al primo colpo…
    😉

  3. Gabriel Gherasim ha detto:

    Quo Vadis Il Giornale E Gli Stereotipi Contro I Romeni

    Sono un profugo romeno che vive negli Stati Uniti come cittadino, da oltre 28 anni. Sono un psicologo e uno scrittore, e sono molto fiero di avere imparato italiano in Italia.
    Infatti, senza Italia, non avrei mai sopravvissuto, perche quando la Romania comunista mi aveva rifiutato un trapianto di rene, e mi lasciava ad agonizzare per morire, Italia mi ha ricevuta, e la gente eccezionale dell’Ospedale Niguarda di Milano, mi ha trattato, e dato un trapianto di rene in 1984, il che mi ha salvato la vita.
    Gli articoli anti-romeni dal Il Giornale ( e non solo) sono atipici dell’anima italiana: essi sono degli articoli razzisti che crenno e perpetuano degli stereotipi negativi sugli romeni, mescolando una razza, e lingua indiana (degli zingari), con quella della la più vecchia razza europea (i tracci daco-romeni della Dacia) –dacia.org
    Questi articoli evitano sistematicamente di menzionare i romeni cha fanno i lavori intellettuali e manuali dell’Italia, e che sono una parte importantissima della società italiana.
    Ci sono dei vasti interessi domestici (caccia alle streghe ‘romene’ cosi che la gente non veda le crime commesse dagli politici italiani stessi, ogni giorno, con impunità), e/o stranieri (lobby ungherese e russo promossi particolarmente tramite i Comunisti , che vogliono sempre buttare spazzatura sui romeni,perché essi hanno pagato con sangue in 1989 la libertà dal Comunismo), che motivano questi “giornalisti” a lanciare delle campagne piene di bugie contro 35,000,000 di etnici romeni attraverso il mondo.
    Magari, questi “giornalisti” i cui materiali tendenziosi Il Giornale ecc pubblica, apparentemente senza revisione editoriale, con soggetti anti-romeni, vorrebbero informarsi come si sono sentiti gli italiani dagli Stati Uniti, quando la mass-media americana degli ani ’20-’40 trattava tutti gli italiani come Mafiosi, e criminali.
    Cioè ANCHE gli dottori, baby-sitter, artisti, operai, artigiani ecc degli Stati Uniti, che infatti erano puro…italiani.
    E i romeni di Italia? La stessa cosa, Anno Domini 2013.
    Per favore Il Giornale, ed altre pubblicazioni con articoli maliziosi anti-romeni, il secolo XXI non e’ gli anni 1920′: c’e’ l’internet, c’e’ flusso fra le popolazioni, c’e’ ALTRA mass-media e pubblicata, e virtuale, c’e’ ALTERNATIVA informatica.
    Quando scegliate di fare degli articoli razzisti, non fatte soltanto che perdere la vostra credibilità. Come giornalista e’ scrittore vi suggerisco il sistema di trattare la gente come INDIVIDUALI, evitare delle GENERALIZZAZIONI STEREOTIPE, e BILANCIARRE storie e casi negativi, con delle storie e casi positivi, su qualsiasi comunità che vorrete discutere.
    Questo per due ragioni:
    a) perché avete dei doveri di OGGETTIVITA come giornalisti, e come pubblicazione; e
    b) perché questo sarebbe il VERO spirito degli italiani che io ho conosciuto, e a cui devo la mia vita.
    Grazie!
    Gabriel Gherasim, New York
    Email: [email protected]
    Autore Victims of Communism and Their Persecutors (Vittime Del Communismo ed I Loro Persecuttori)
    New-York USA
    You Tube Link:
    http://www.youtube.com/watch?v=IGon7M9NJEc&list=UU3-lveT6RIV01WNu91o4xWw&index=1
    Essaay:
    http://www.religioustolerance.org/gherasim01.htm
    Biografia:
    Gabriel Gherasim è un psicologo geriatrico a New York. E ‘anche un corrispondente per gli Stati Uniti di varie pubblicazioni in lingua romena da Canada, Europa, Australia e Israele. Ha lavorato come: corrispondente di Radio Free Europe per il Nord Ovest Americano; come corrispondente romeno della Radio Televisione Romena (lo studio di Radio Targu Mures), e ha creato e sostenuto il primo programma radiofonico romeno nel Nord- Ovest americano del Nord sul KKEY 1150 AM a Portland.
    Ha un Masters in Psichologia nel Negoziazione, Mediazione e la Risoluzione dei Conflitti, presso la California State University (Dominguez Hill Campus).
    In replica la:

    http://www.ilgiornale.it/news/interni/folle-scambio-italia-romania-noi-i-criminali-loro-imprese-934829.html
    -Sursa de publicare: RumeniinItalia
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