Comunicazione Sociale 2.0

Copertina Comsociale20E’ uscito il testo Comunicazione sociale 2.0. Reti, non profit , partecipazione (Nuova Cultura, Roma 2010, pp. 264, ) nella collana CHANGE diretta da me e Annarosa Montani dedicata alla comunicazione ambientale e sociale.

Il volume cerca di raccogliere in modo sistematico le riflessioni, le ricerche e l’attività didattica che ho realizzato in questi ultimi anni sul tema della definizione di comunicazione sociale, le campagne e la comunicazione di pubblica utilità, gli alternative media e gli strumenti di espressione del Terzo settore.

Sommario

INTRODUZIONE Il Buono, l’Amico e il Simpatico, ovvero sul sociale della comunicazione

PRIMA PARTE 1.0 Il Buono: ovvero, dopo la comunicazione di pubblica utilita’
SECONDA PARTE 2.0beta L’Amico, ovvero, una vecchia innovazione: la relazione sociale
TERZA PARTE Verso il 2.0 Il Simpatico, ovvero, quando il sociale comunica

CONCLUSIONI IN FORMA CARTOGRAFICA Epilogo, ovvero la comunicazione dopo la simpatia

Quarta di copertina

Assistiamo in questi ultimi anni all’uso, e spesso, all’abuso di formule alla due-punto-zero. Ha iniziato il web 2.0, poi sono arrivate molte altre realtà in una corsa affannosa all’ipermodernità tecnologica, alle virtù di una comunicazione che si fa strumento di raggruppamento e coinvolgimento, di inclusione e connessione perpetua. In questo libro si affronta la comunicazione sociale nella sua versione due-punto-zero, ma con questa si intende raramente l’uso di strumenti informatici o di Internet. Si accoglie lo spirito del “web sociale”: la capacità della comunicazione di costruire comunità e social network, di facilitare la collaborazione e la cooperazione, di promuovere l’intervento attivo. Una metafora che propone una nuova definizione, una risposta alle domande: Cosa si intende per comunicazione sociale? Perché una comunicazione si dice “sociale”? Cioè, quando è sociale la comunicazione? Parte dei tratti ormai consolidati della comunicazione pubblica orientata da intenti educativi, dal tentativo di sensibilizzare e modificare alcuni comportamenti della cittadinanza, ma giunge ad una possibile ridefinizione nella stessa struttura del rapporto tra istituzioni e cittadini-utenti. Una proposta articolata in tre modelli: da una “buona comunicazione”, utile, che parla a “fin di bene” al diletto di una che cerca amicizie, che suscita relazioni. Che punta a rifare il sociale.

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La scheda del volume sul sito della casa editrice Nuova Cultura.

Disponibilità

Il testo è stampato in modalità print on demand quindi non può essere presente in giacenza nelle librerie. E’ possibile però trovare il volume nelle librerie universitarie vicino al Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale o alla città universitaria.

Normalmente è possibile ordinarlo presso qualsiasi libreria (a Roma viene consegnato di solito in 2-5 giorni lavorativi) e tramite la maggior parte delle librerie (libreria universitariaibs.it, ecc.). In alternativa a Roma è acquistabile direttamente alla libreria dell’editore che si trova all’interno della città universitaria della Sapienza (vicinissimo alle segreterie e alla tesoreria).

Introduzione

Indice

INTRODUZIONE Il Buono, l’Amico e il Simpatico, ovvero sul sociale della comunicazione 11

1 Cominciando dal due (punto zero) 12

1.1 Partendo dalle definizioni (passate e presenti) 14
1.2 Partendo dall’Autore (collettivo) 17
1.3 Partendo dal lettore (modello) 19

2 Ricominciando da tre 22

PRIMA PARTE 1.0 Il Buono: ovvero, dopo la comunicazione di pubblica utilità 27

3 L’utilità non sociale. Dalla comunicazione pubblica al sociale 28

3.1 Far bene. Gli stili della buona comunicazione 28
3.2 Sulla bontà della comunicazione (sociale) 35
3.3 Troppo buoni. La comunicazione sociale come
comunicazione pubblica 39
3.4 Definizioni di comunicazione pubblica 41
3.5 Definizioni di comunicazione sociale 44
3.6 L’utilità “sociale” 45

4 Dar problemi. Gli argomenti del sociale 48

4.1 Temi «non controversi» o comunicazione “controversa”? 48
4.2 La definizione dei problemi sociali 52
4.3 I problemi e la loro costruzione sociale 53
4.4 L’ingresso dei problemi sociali nella scena pubblica 58
4.5 La scelta dei temi 62
4.6 L’interesse pubblico 68

5 Oltre la «buona comunicazione». Quando la comunicazione
pubblica non è sociale 71

5.1 «Educare e sensibilizzare» 71
5.2 La comunicazione come processo lineare 74
5.3 Un approccio errato alla comunicazione? 79
5.4 Il sociale della comunicazione pubblica 83
5.5 Oltre la “sfera pubblica” 86
5.6 Un tema “non controverso”: quale cambiamento? 87

SECONDA PARTE 2.0beta L’Amico, ovvero, una vecchia innovazione: la relazione sociale 91

6 Costruire amicizie. Raccontando la propria storia 92

6.1 Sul buon ambiente: non solo trasmissione 92
6.2 Sul buon contatto: non solo comunicazione di massa 100

7 Esprimere socialità. La fonte sociale della comunicazione 105

7.1 Quale relazione 105
7.2 Quale capitale sociale? 107
7.3 Quale educazione? 111

8 Mediare socialità. Le tecnologie della partecipazione 118

8.1 Quale alternativa? 122
8.2 Quale comunità? 128
8.3 Quale cittadinanza? L’empowerment dei citizens’ media 133
8.4 Quale cooperazione? La prospettiva della «comunicazione
per l’empowerment» 143

9 Attivare la socialità 152

9.1 Quale attivismo? 152
9.2 Quale cultura (mediale)? 163
9.3 Quale missione (comunicativa)? 166
9.4 Perché comunicare? 172

TERZA PARTE Verso il 2.0 Il Simpatico, ovvero, quando il sociale comunica 179

10 Comunicare socialità 180

10.1 Quale comunicazione (riscontrata)? 180
10.2 Quanta comunicazione? Due prime tipologie 187
10.3 Quale comunicazione? Due nuove polarità e una nuova tipologia 195
10.4 Come comunicare il sociale? 201

11 Far simpatia. Favorendo la comunicazione 212

11.1 «Educare e sensibilizzare» 214
11.2 Sul buon dialogo: partire dal “ricevente” 215
11.3 Sull’essere simpatici: come creare amicizie 221
11.4 Sull’empowerment: come dar voce 224
11.5 Sul bene relazionale: né Stato, né mercato 227
11.6 Cosa resta del pubblico? Cosa resta dei media? 231

CONCLUSIONI IN FORMA CARTOGRAFICA Epilogo, ovvero la comunicazione dopo la simpatia 235

BIBLIOGRAFIA 245

Copyright

Il volume è rilasciato nei termini della licenza Creative Commons Italia Attribuzione – NonCommerciale – CondividiAlloStessoModo 2.5
disponibile alla pagina Internet: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/legalcode

“È consentita la riproduzione, parziale o totale purché non sia a scopo commerciale e a condizione che sia riportata la fonte, l’autore e questa nota”.

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No Responses

  1. Edvige Invernici ha detto:

    Meraviglioso!
    Ti sono grata per la nota a margine che riguarda Uildm e Csv, ma soprattutto per i contenuti.
    Sono riuscita ad avere il volume attraverso la biblioteca della Statale di Milano.
    Lo recensirò sul Jolly di ottobre.
    è stato importante conoscerti.
    Grazie ancora

    • memedesimo ha detto:

      Grazie, grazie.
      Sono contento ti siano piaciuti “i contenuti” e la nota, era sentita.

      Importanza reciproca. 🙂

  2. Luigi Spedicato ha detto:

    Caro collega, viste le modalità di diffusione del tuo volume “Comunicazione sociale 2.0” (print on demand), posso avere la certezza della disponibilità delle copie per i miei studenti del Corso di Sociologia della comunicazione (Laurea triennale in Servizio Sociale), in caso di mia adozione del testo.
    Grazie, e buon lavoro.

    Luigi Spedicato
    Presidente dei CdS in Servizio Sociale
    Università del Salento
    email: [email protected]

  3. marcobinotto ha detto:

    Innanzi tutto, grazie per l’attenzione al mio lavoro.

    Di solito non ci sono problemi di diffusione del volume. Serve solo un po’ di pazienza in piu’ (sia per l’acquisto in libreria che negli store on line): mi risulta che in 2 al massimo 3 settimane il libro viene consegnato.
    Inoltre, in caso di adozione, l’editore di solito garantisce il rifornimento alla o alle librerie vicine alla Facolta’. Almeno questa è la prassi a Roma. In ogni caso posso verificare (e sollecitare) direttamente l’editore.

  1. 16 Gennaio 2011

    […] scheda del libro sul sito […]